
Umg, stop alle convenzioni servizio mensa. Protesta la Primavera studentesca
Mercoledì 01 Febbraio 2017 16:13 di Redazione WebOggi.it
C’è una novità per gli studenti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Dopo l’attivazione del servizio mensa all’interno del Campus Salvatore Venuta, una doccia fredda ha gelato l’entusiasmo di studenti e rappresentanti. A partire dal 10 febbraio 2017, come comunicato dalla Fondazione Umg, saranno sospese le convenzioni con gli esercizi cittadini per il servizio di ristorazione degli studenti. Come si legge, infatti, nel documento inviato dalla Fondazione Umg alle attività di ristorazione convenzionate, è prevista la risoluzione della Convenzione “in concomitanza dell’avvio, da parte dell’Ateneo, del servizio mensa all’interno del Campus universitario, che sarà attivato da giorno 1 febbraio 2017”.
Immediata la reazione della Primavera studentesca che già ieri ha inviato richiesta al Cda della Fondazione Umg per ripristinare le convenzioni per il servizio mensa. I rappresentanti degli studenti, infatti, ritengono che la decisione non tenga conto dei diritti degli iscritti al Campus, dal momento che, come è scritto nel documento protocollato il 31 gennaio 2017, “molti studenti beneficiari della borsa di studio usufruiscono ad oggi di due pasti giornalieri, il cui importo è già stato trattenuto da parte della fondazione Umg sotto forma di “borsa dei servizi”. Inoltre, “alcune strutture convenzionate vengono utilizzate prevalentemente da studenti iscritti presso le sedi dislocate i cui orari di corso rendono impossibile l’utilizzo della mensa universitaria”.
Fatte tali considerazioni, i rappresentanti chiedono “che vengano ripristinate le convenzioni esistenti tra le attività e l’ente al fine di garantire un completo servizio mensa”. In “via subordinata si richiede che vengano calcolate ai fini della “borsa dei servizi” soltanto quelle somme realmente utilizzate da parte degli studenti, con contestuale rimborso di quelle non utilizzate”.
“Il nostro primario interesse è difendere i diritti degli studenti senza distinzioni di sedi e fasce orarie- scrive la Primavera studentesca sulla propria pagina Facebook - ci domandiamo il motivo per il quale si è scelti di intraprendere questa strada, a nostro avviso dannosa e scorretta nei confronti della popolazione studentesca”. “Soprattutto- proseguono i rappresentanti- non ci spieghiamo come gli studenti presso i Cdl in Scienze Motorie e Sportive, Sociologia, e gli iscritti all'Alta Formazione Universitaria, potranno usufruire dei loro benefici, frequentando le sedi dislocate nel centro città”.
Come evidenziato dalla Primavera, nell’art.16 “Borse di studio” del Bando per il Concorso a.a 2016/2017 si precisa che “Studenti fuori sede fascia A e B avranno diritto nel loro compenso in servizi a due pasti giornalieri”. Eppure potrebbero esserci difficoltà ad usufruire di tale diritto, in particolar modo del secondo pasto. Se infatti, come sottolinea ancora la Primavera, il servizio mensa è attivo dalle 12.00 alle 15.00, gli studenti che alloggiano nelle residenze universitarie, all’interno del Campus, e quelli che invece dovrebbero raggiungerlo da altre sedi, come faranno ad usufruire del secondo pasto?
Si tratta di “dimenticanze”, forse, come ipotizzano gli studenti, oppure per la Fondazione il pasto serale non rientrerebbe nei due pasti previsti, che sarebbero allora, presumibilmente, la prima colazione e il pranzo. Gli studenti rimangono, dopo la richiesta di ripristino del servizio presentata al Cda della Fondazione, in attesa di “una vera ed efficace soluzione”.
Azzurra Condello