
Capodanno: Catanzaro si allinea alle prescrizioni di legge, niente veglioni non autorizzati.
Martedì 25 Dicembre 2018 19:36 di Redazione WebOggi.it
Passato Natale, è già tempo di pensare a Capodanno. Facciamo di tutto per evitarla, ma la classica domanda sta per ripiombare, puntuale come sempre, sulle nostre teste: “e tu… che fai a Capodanno?”.
Quest’anno la risposta è più che mai enigmatica. E stavolta, non per indecisione né per valutazione del miglior veglione in zona. Perché quest’anno, per la prima volta, NON c’è l’imbarazzo della scelta.
Sono lontani i tempi dei palatenda da migliaia di presenze, degli alberghi trasformati in sala da ballo, dei grandi resort sul mare in cui fare l’alba a ritmo di 5 generi musicali diversi. Complici anche le tristi e recenti vicende di cronaca (strage in discoteca a Corinaldo, Ancona), ma già dai tempi dei fatti di Torino, i controlli da parte degli organi preposti si sono -giustamente- inaspriti, la normativa è diventata più stringente, gli obblighi di legge in tema di intrattenimento danzante assolutamente perentori.
In assenza di una licenza di pubblico spettacolo, nessuno è autorizzato ad organizzare veglioni. Le strutture devono essere collaudate nella loro capienza ed adeguate nel sistema delle uscite di sicurezza, delle vie di fuga e dei punti di raccolta, oltre che nei sanitari e nell’areazione, senza dimenticare le prescrizioni in materia di vigilanza e somministrazione di alcolici e superalcolici.
Il rischio, per chi organizza in assenza di autorizzazioni, è grave: l'interruzione immediata della festa, qualora fosse già in corso, e sanzioni salatissime, senza dimenticare i risvolti penalistici del caso.
La città di Catanzaro si è perfettamente allineata alle prescrizioni di legge, tant’è che a pochi giorni dalla notte di San Silvestro non si scorge alcuna forma di affissione selvaggia che, come da tradizione, inviti giovani e giovanissimi ad affollare palatenda, alberghi e discoteche non autorizzate.
Le uniche rare strutture la cui destinazione d’uso è il ballo e il pubblico trattenimento danzante, invece, si sono adeguatamente attrezzate per i propri canonici veglioni.
A tal proposito, proprio nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra i rappresentanti di categoria ed il Questore, Dott.ssa Amalia di Ruocco, affinchè fossero ribadite le regole da rispettare.
In breve, chi ha licenza di pubblico spettacolo, per discoteca, deve: rispettare le prescrizioni indicate in licenza e dettate dalla Commissione Locale di Vigilanza sui pubblici spettacoli, in particolare non superare le presenze consentite, avere e verificare più volte nel corso della serata che le uscite di sicurezza siano aperte e sgombre da ostacoli, avere gli estintori a norma, avere la presenza di steward che siano iscritti nell’albo prefettizio e siano preparati in relazione alla necessità e conformazione del locale.
Si suggerisce che gli steward siano bene individuabili e che vengano ripetute più volte le indicazioni di sicurezza magari su disco preregistrato.
Per chi non ha licenza specifica non consentire il ballo e rispettare la destinazione prevista per la propria autorizzazione.
Il Questore ha anche raccomandato di vigilare sul divieto di somministrare alcool ai minori. Tutti gli obiettivi indicati si possono raggiungere, anche e soprattutto, con il contributo operoso e fattivo degli organizzatori degli eventi sui quali principalmente ricade la responsabilità di eventuali incidenti che si dovessero verificare all’interno od in prossimità dei loro locali, responsabilità a vari livelli soprattutto penale, ma anche amministrativa.
Niente veglioni, quest’anno, ma non si spegne la voglia di festeggiare. La gente della notte di Catanzaro, dunque, se non in discoteca (unica, in città, quella autorizzata), si riverserà in piazza, con il veglione della taranta e la musica popolare di Ambrogio Sparagna, poi tra i vichi e sul corso, oltre che nel quartiere marinaro, dove i vari cocktail bar opereranno secondo prassi. Oppure in casa, nella cara antica formula della festa tra amici.