
Cyberbullismo e privacy: quanto sono protetti i ragazzi online? La lezione di Adolescence su Netflix
Martedì 08 Aprile 2025 09:21 di Redazione WebOggi.it
Articolo di Giorgia Veraldi
Nell’era in cui gran parte della socialità si è spostata online, i giovani si trovano esposti a dinamiche sempre più complesse, spesso violente, che si consumano lontano dagli occhi degli adulti. La serie Adolescence, disponibile su Netflix, affronta questo tema con una lucidità disarmante, mettendo in scena le contraddizioni e le fragilità di una generazione iperconnessa ma profondamente sola.
Adolescence non è la classica serie per ragazzi. Attraverso personaggi autentici e situazioni che riflettono esperienze comuni, esplora il peso dei giudizi online, la pressione dell’apparire e la crudeltà dei meccanismi di esclusione. Il cyberbullismo non è solo una parola: è una presenza costante, che può devastare l’autostima e compromettere la salute mentale. Nella serie, i protagonisti vengono esposti pubblicamente attraverso chat di classe, foto rubate, commenti maligni sui social. La narrazione non cerca scorciatoie, e mostra anche le conseguenze psicologiche spesso ignorate dagli adulti.
Uno degli spunti più interessanti sollevati da Adolescence è il tema della privacy. I ragazzi condividono tutto — storie, foto intime, pensieri personali — senza davvero rendersi conto di quanto queste informazioni possano diventare armi. Non si tratta solo di oversharing, ma di fiducia malriposta, gruppi chiusi che non sono mai davvero “chiusi” e algoritmi che tracciano ogni click.
Nel mondo reale, i dati lo confermano: secondo un’indagine del Telefono Azzurro, più del 60% degli adolescenti italiani ha vissuto esperienze di disagio online, e quasi 1 su 3 ha subito forme di bullismo digitale. Eppure, la consapevolezza su strumenti di difesa — come il controllo della privacy, le segnalazioni, o le denunce — è ancora bassissima.
La serie pone anche un interrogativo implicito: di chi è la responsabilità? dei social? dei genitori? della scuola? o della società intera, che spesso lascia i ragazzi da soli davanti a un mondo più grande di loro? L’approccio educativo resta frammentato, e mentre i ragazzi imparano a navigare da sé, a volte lo fanno in acque troppo profonde.
Adolescence riesce a essere sia uno specchio che un campanello d’allarme. Mostra quanto sia facile diventare vittime, ma anche quanto spesso — inconsapevolmente — si possa essere complici. La serie non offre soluzioni semplici, ma invita a parlarne. E forse è proprio da qui che si deve partire: dal rompere il silenzio.